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Racconti di san Nicola: Bari e san Nicola

Maggio 5, 2008

Grande è la devozione esistente in Russia per san Nicola, Patrono della città di Bari e le cui ossa sono custodite nella grandiosa Basilica in riva al mare.

Naturalmente anche in Russia è il protettore del mare e una leggenda vuole che Egli sia giunto anche ad Archangel da Bari sopra una grande pietra da molino. Fra l’altro la festa di san Nicola, salvo gli sbalzi del calendario russo, è celebrata anche in Russia il 6 dicembre e il 9 maggio: a dicembre giorno della morte del Santo, e festa liturgica anche per la chiesa ortodossa; e il 9 maggio in ricorrenza dell’arrivo delle ossa Bari. L’avvenimento della traslazione, cioè il momento in cui Baresi trafugarono le ossa di san Nicola da Myra per portarle a Bari, è considerato dai Russi come un grande fatto religioso, laddove i greci lo consideravano un autentico furto.

Quell’evento è celebrato in tutte le chiese ortodosse con una bellissima preghiera che così dice: “ E’ giunto il giorno della luce: la città di Bari si rallegra, con lei l’universo intero gioisce con inni e canti spirituali.E’ la sacra solennità del trasporto delle gloriose reliquie, operanti guarigioni, dl Vescovo e Taumaturgo Nicola” La grande gioia russa si giustificava con il fatto che il gesto barese aveva sottratto le sacre reliquie ai musulmani che si stavano impadronendo di Myra e che certo non erano interessati, diversamente dal mondo cristiano, alla loro conservazione. Le ricorrenze del 9 maggio e del 6 dicembre avevano un’appendice estiva: la “ nikolscina”, un rito mutuato dalla civiltà contadina che rinnovava l’antica celebrazione dell’amicizia. Un proverbio così cantava: “… per la nikolscina invita amici e nemici: tutti diventano amici”. L’incontro solitamente si concludeva con l’uccisione di un grasso bue le cui carni, arrostite su legna di querce, erano allegramente divorate da amici e da nemici; e anche dai mendicanti , sempre in onore e nel nome di san Nicola benedetto.

Grande devozione per San Nicola di Bari, l’aveva lo zar II l’ultimo “ piccolo padre” travolto, assieme all’impero e a tutti suoi stretti familiari, dai drammatici giorni della Rivoluzione d’Ottobre. Nella Basilica barese esiste un registro d’illustri visitatori con la sua firma. Correva l’anno 1895 e Nicola Romanoff era ancora Zarevich, cioè principe ereditario, e venne in pellegrinaggio alla tomba del santo portando un ricco regalo.
A Bari esiste una Chiesa ortodossa russa, fondata dallo zar nel 1913, e tuttora attiva e punto di riferimento dei grandi pellegrinaggi russi che, per tutto l’anno, arrivano a Bari. I russi devoti di san Nicola hanno così due riferimenti particolari. La grande Basilica barese che conserva le reliquie nicolaiane, e la loro chiesa ortodossa che si distingue con le sue belle cupole alla maniera moscovita. E con il suo pope venuto dalla Russia lontana.

Vito Maurogiovanni